Oggi vorrei dare uno sguardo indietro a un tema che mi è caro, tornando a parlare del caso #Luttazzi, esploso nel 2010, in cui il comico è stato accusato di plagio. Al solito, ci si è subito schierati in due fazioni opposte: chi lo difende e chi lo accusa. Secondo me ce n’è una terza: chi se ne frega. Voglio analizzare il problema, dal mio umile punto di vista.

C’è il punto di vista del pubblico. Il pubblico ride. Mediamente è contento. Non gli importa se un comico d’oltreoceano o d’oltremanica abbia già fatto la stessa battuta prima di allora. Lui o lei, in quel momento ha riso. E questo è ciò che importa a quella persona. Anzi, non si pone nemmeno il problema di scoprire se qualcun altro abbia riso per la stessa cosa prima di sé.

A chi rode il culo… il plagio? Chi è che ne viene realmente danneggiato? Beh… Prima di tutto c’è la persona che è stata plagiata, copiata, derubata del proprio onesto lavoro! Eh, già! Quindi Bill Hicks e George Carlin potrebbero averne a male. Se fossero vivi. Ma anche tutti gli altri! Emo Philips che gli pure ha dedicato un videomessaggio sui social!

Si, ma… qualcuno conosceva Emo Philips, prima di tutto questo scandalo? Badate bene, non è un tentativo di aggrapparsi agli specchi per giustificare il mio punto di vista. Credo si possa dire che nei primi anni duemila ben pochi italiani, rispetto alla totalità, erano appassionati di stand-up comedy straniera. Certo, c’erano gli addetti ai lavori e i fan! C’erano gruppi di appassionati! E loro hanno tutto il diritto di sentirsi traditi da Luttazzi! Io stesso all’epoca scoprivo questi comici grazie ai video sottotitolati su YouTube da ComedySubs e quando è scoppiato l’inferno di Luttazzi mi sono sentito male per davvero!

Poi c’è un altro punto di vista. Occhio! La seguente riflessione è giunta solo dopo molto tempo, quando è finalmente giunta l’era della stand-up in Italia. Questo lo devo confessare…

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