Da tempo Airbnb non si occupa più della “socialità” fra ospite e utente, avendo trasformato la piattaforma in un emulo dei vari programmi per le prenotazioni negli hotel e dedicando le sue attenzioni a una politica di puro business, in stile ce-ne-laviamo-le-mani.

Anche in questo caso, il loro interesse pare essere quello di non rimetterci la faccia e allontanarsi il più possibile dal problema, indipendentemente da chi abbia ragione o meno.

Il caso, in poche parole: turista americana “offesa” da un quadro ritraente uniforme nazista chiede rimborso (5mila euro), ma solo dopo la fine della vacanza. Tralasciamo il gusto per l’opera, che comunque è di un artista ritenuto da tempo “provocatorio”, vedi articolo allegato…⬇️ 

Soffermiamoci sul fatto, invece, che il senso morale (se di questo ancora si parla!) avrebbe imposto ai turisti di andarsene da subito, come atto di pura coscienza. In questi giorni, in Italia sta succedendo lo stesso con il gestore di un albergo che recentemente ha offerto sconti a #Salveenee, subito riempito di critiche e cancellazioni da quei clienti che (preventivamente) l’hanno trovato offensivo.

Si può condividerlo o meno, ovviamente, ma non contestare l’onestà di averlo fatto PRIMA della vacanza.

Questa storia di quadri e statuette, e questa facilità di sparare a zero sull’apologia nazista, invece, puzzano tanto di “ricerca di titolone da giornale”… quando in realtà si tratta del solito esempio: puoi lamentarti per la mosca nella zuppa, ma non prendertela col cuoco una volta che l’hai finita. Si attendono sviluppi…

http://www.bolognatoday.it/cronaca/villa-bologna-dipinto-hitler-cancellata-airbnb.html

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